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Come fare per sostituire la badante quando va in ferie?

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sostituire la badante

Arriva l’estate e anche per i nostri preziosi collaboratori domestici si avvicina il momento di preparare le valigie e godersi il loro meritato periodo di pausa dal lavoro.

Se per le faccende di casa, però, possiamo chiudere un occhio e “arrangiarci” per qualche giorno, lo stesso non si può dire quando si tratta dell’assistenza di un nostro familiare non autosufficiente che deve essere seguito in maniera continuativa, seria e accurata.

Si sa, trovare una sostituzione della badante non è mai semplice, ancor meno se la cerchiamo per brevi periodi di tempo.

Cose da sapere

Per evitare spiacevoli inconvenienti e gestire correttamente il periodo delle ferie il gestore di lavoro deve sapere che a ogni anno lavorato da colf o badanti corrispondono 26 giorni di ferie, che si tratti di un domestico convivente o a ore. 

Per trovare una badante o sostituirla anche per periodi limitati possiamo rivolgerci a servizi qualificati, specializzati nella ricerca e sostituzione di badanti. Le Agenzie selezionano e propongono, sulla base delle esigenze espresse, una rosa di candidati per la famiglia che, con una prima scrematura già effettuata, deve solo approvare la figura più idonea. Individuato il collaboratore, il datore di lavoro dovrà pagare all’agenzia solo il servizio poiché, di fatto, il contratto di lavoro sarà stipulato tra l’agenzia di somministrazione e il lavoratore stesso.

Le offerte per i servizi di sostituzione badante

 Una valida alternativa alla sostituzione del personale badante che deve andare in ferie, possono essere le Vacanze Assistite per anziani, soggiorni con soluzioni personalizzate,  adeguate al grado di autosufficienza del nostro caro, organizzate presso strutture accoglienti e in località di grande richiamo e confortevoli anche d’estate.

Le offerte di Vacanze Assistite Estate 2019

 

Rivoluzione dellʼetà: si diventa anziani dopo i 75 anni

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Gli italiani potranno considerarsi più giovani: si è ufficialmente anziani dai 75 anni in su.

La svolta arriva dalla Società italiana di gerontologia e geriatria.

“Un 65enne di oggi ha la forma fisica e cognitiva di un 40-45enne di 30 anni fa – spiega Niccolò Marchionni, dell’Università di Firenze e direttore del dipartimento cardiovascolare dell’Ospedale Careggi – .

E un 75enne quella di un individuo che aveva 55 anni nel 1980″.

Alziamo l’asticella dell’età a una soglia adattata alle attuali aspettative di vita nei Paesi con sviluppo avanzato”, spiega ancora Marchionni. “I dati demografici ci dicono che in Italia l’aspettativa di vita è aumentata di circa 20 anni rispetto alla prima decade del 1900. Non solo, larga parte della popolazione tra i 60 e i 75 anni è in ottima forma e priva di malattie per l’effetto ritardato dello sviluppo di malattie e dell’età di morte”.

Per i geriatri, dunque, il concetto di anzianità deve adattarsi “alle mutate condizioni demografiche ed epidemiologiche.

E tenendo contro che scientificamente si è anziani quando si ha un’aspettativa media di vita di dieci anni”. Attualmente le indagini statistiche individuano nella media di 85 anni la durata della vita per le donne, e di 82-83 per gli uomini.

Fonte:tgcom.it